Scontro sui disabili in vista delle elezioni: “Basta mance, servono progetti concreti”

Dura presa di posizione di Fish Umbria contro la politica: "Soltanto interventi a spot, mentre serve un piano a lungo trmine". Centrosinistra e centrodestra si confrontano sulla mozione per la vita autonoma: "Solo proposte elettorali"

Esplode la questione disabilità alla vigilia delle elezioni e del G7 dedicato appunto al settore che si terrà in Umbria. Nel mirino la mancata approvazione della sui fondi per le persone con disabilità.  Interviene Fish Umbria, la Federazione Italiana per il superamento dell’handicap: “Da tempo le famiglie e i caregiver delle 63.000 persone con disabilità, presenti in Umbria, hanno bisogno di aiuti e sostegni, ma questa necessità ineludibile non può diventare una scena del teatrino della politica regionale, viste anche le prossime elezioni del 17 e 18 novembre”, si legge in una nota. L’associazione sbatte i pugni sul tavolo: “Non siamo disponibili – spiegano- a negoziare il pieno riconoscimento dei diritti con il rigoroso e concreto rispetto del principio di equità e appropriatezza delle prestazioni e degli interventi. Fish Umbria  ribadisce, ancor una volta, con forza, che al centro del dibattito politico non può esserci solo e soltanto una questione di risorse economiche, peraltro irrisorie, che andrebbero a favorire alcuni ed escluderne altri”.

Mirino puntato su quella che Fish Umbria definisce “attenzione elettorale da parte della politica, che promette risorse ad hoc con orizzonte temporale ridotto”. Una situazione, spiega l’associazione “che sicuramente combacia con la necessità delle persone con disabilità e familiari di avere risposte per sopravvivere qui ed ora. Ma questo garantisce effettivamente il diritto delle persone con disabilità ad avere un proprio progetto di vita da perseguire con le stesse opportunità di tutti, come peraltro previsto dalle normative italiane?”.

Un percorso, quello per la costruzione del Progetto di vita individuale, fondamentale per le persone con disabilità e che – sottolinea Fish Umbria – è personalizzato per ciascuno, in quanto diritto all’auto-determinazione. Questo percorso è indicato peraltro, anche dalla recente legge regionale: “Dunque è una sfida che bisogna dimostrare di saper cogliere”, spiega Fish Umbria.

“Oggi si cavalca nuovamente la richiesta di bonus- prosegue Fish – ma non si può accettare che vengano spacciati come soluzione risarcitoria di diritti che continueranno ad essere negati se non si produrranno i necessari cambiamenti. Fish Umbria non è disponibile a negoziare i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Non sfugga che all’insostenibile leggerezza del pragmatismo della politica corrisponde un’altrettanta insostenibile pesantezza sulla vita delle persone causata dall’emergenza irrisolta”. E il presidente nazionale Vincenzo Falabella ribadisce: “basta mance, basta bonus: occorre programmare interventi che garantiscano l’effettiva realizzazione del progetto di vita duraturo, in linea con le esigenze e le aspettative delle persone con disabilità e delle loro famiglie”.

Lo scontro politico

Sulla vicenda si era espressa anche Alleanza per l’Umbria, la coalizione di centro sinistra per le regionali: “Il centro destra lucra sulle difficoltà dei cittadini”, scrive in una nota. “Preferisce fare le passerelle, come nel G7: arroganza senza concretezza”

“Chi si riempie la bocca di principi – scrive il centro sinistra – avrebbe potuto approvare un atto di indirizzo per dare attuazione ai principi previsti dal Prina (Piano regionale integrato della non autosufficienza) e già approvati dall’Assemblea e invece l’ha bocciato. Era un atto che avrebbe impegnato l’amministrazione regionale a stanziare le risorse necessarie per dare concretezza ai principi di universalità dell’accesso alle cure, autodeterminazione, non discriminazione, pari opportunità, libera scelta tra forme di assistenza diretta e indiretta e non discriminazione tra disabilità grave e gravissima. Un atto di arroganza grave, perpetrato dall’assessore regionale più assenteista della storia dell’Umbria, e consumato di fronte alle famiglie che erano venute in consiglio regionale per chiedere risposte ai propri bisogni, rimasti inevasi”.

Di lucro sulle persone disabili parla anche la nota opposta, quella del centrodestra: “Era una mozione a fini elettorali – scrivono Fi-FdI e Lega – La sinistra ha cercato in tutti i modi di far approvare un atto da poter esibire in campagna elettorale, senza però curarsi del contenuto illusorio, visto che l’unico scopo era quello di far credere che l’attuazione del Piano regionale per la non autosufficienza, che mai come in questa programmazione ha visto stanziati fondi regionali, dovesse realizzarsi grazie a loro”.
“Ma non solo, hanno preteso che il Prina dovesse essere attuato con una proposta di delibera controversa che molte associazioni rappresentative del mondo della disabilità avevano già descritto come discriminatoria, in quanto potenzialmente indirizzata a pochi selezionati rispetto a una ben più vasta platea di aventi diritto”.

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