Dalla giornata di ieri è stata chiusa completamente l’area delle Fonti della Rocchetta, ovvero i due accessi alla valle del Fonno, da via della Rocchetta e da via Santo Marzio. La decisione è stata presa dal sindaco Massimiliano Presciutti tramite un’ordinanza che vieta sia il transito veicolare che pedonale, a causa dell’alto rischio per la sicurezza pubblica.
L’ordinanza è stata adottata in risposta alla situazione di stallo che da undici anni interessa questa zona. Il provvedimento è stato annunciato durante una conferenza stampa, in cui il sindaco ha spiegato i motivi dell’urgenza. La zona è stata classificata dall’Autorità di Bacino con un livello di rischio R4, il più alto, che indica un pericolo elevatissimo per l’incolumità pubblica.
Le recenti piogge intense, impreviste e abbondanti, hanno ulteriormente aggravato la situazione. Presciutti ha ricordato l’alluvione del novembre 2013 che colpì duramente la Valle del Fonno, causando danni fino all’area delle fonti storiche della Rocchetta. Nonostante i ripetuti episodi di maltempo, nessun intervento concreto è stato ancora avviato per mettere in sicurezza l’area, rendendola vulnerabile a nuovi dissesti.
Il primo cittadino ha sottolineato che il Comune non ha la possibilità di agire direttamente per avviare i lavori necessari. Sono state inoltrate due richieste per la nomina di un Commissario ad Acta, ma entrambe sono rimaste senza risposta. Presciutti ha evidenziato l’assurdità della situazione: nonostante la presenza di fondi disponibili (derivanti dal rinnovo della concessione Rocchetta), la burocrazia e i contenziosi legali hanno bloccato l’inizio dei lavori di risanamento e riqualificazione.
La zona è infatti stata oggetto di controversie tra la Comunanza Agraria Appennino Gualdese, la Regione Umbria, il Comune di Gualdo Tadino e Rocchetta Spa. L’ultima sentenza del Consiglio di Stato, risalente a tre anni fa, aveva respinto i ricorsi contro la concessione dell’azienda di acque minerali. Tuttavia, nonostante la conclusione del contenzioso, gli interventi previsti non sono ancora partiti.
“Non posso più tollerare questa situazione di inerzia che mette in pericolo i cittadini” ha dichiarato Presciutti. Il sindaco ha espresso la sua disponibilità a ricorrere anche a gesti di disobbedienza civile e istituzionale per sbloccare la situazione. “La Valle del Fonno è rimasta nelle stesse condizioni della tragica alluvione di undici anni fa, e niente è stato fatto per ripristinarla” ha aggiunto.
L’amministrazione comunale spera che l’ordinanza possa stimolare un intervento rapido da parte delle autorità competenti per la messa in sicurezza dell’area. Intanto, il Comune valuta la possibilità di un ricorso alla Corte dei Conti per denunciare l’inerzia e la mancata tutela della sicurezza pubblica.