“Al Ponte Festival come un rave party”: scontro sulla Movida in Comune

I partiti di opposizione: "Tante segnalazioni: giovani sniffavano a terra". L'asessore: "Il cantiere lato chiesa era totalmente transennato e presidiato da personale di sicurezza, e le bottiglie di vetro rinvenute non appartenevano all'organizzazione"

L’evento tenutosi sabato scorso a Ponte San Giovanni ha scatenato una forte reazione da parte dell’opposizione in Consiglio comunale a Perugia, che ha descritto la serata come un “rave party a cielo aperto”. Secondo il gruppo di minoranza, composto da esponenti di Fdi, Fi, Perugia Civica, Progetto Perugia e  Margherita Scoccia Sindaco, la situazione avrebbe rappresentato un grave rischio per la sicurezza pubblica: «Non vogliamo che Perugia si trasformi in un enorme centro sociale nel quale tutto, anche ciò che è illegale, sia consentito», hanno dichiarato.

L’opposizione ha riferito di aver ricevuto “allarmanti segnalazioni” dai cittadini riguardo a “musica techno ad alto volume” che si sarebbe protratta “ben oltre la mezzanotte” nel Parco Bellini. I consiglieri affermano di essersi recati sul posto e di aver osservato “giovani che sniffavano droga” e “ragazzi ubriachi e barcollanti” all’interno del parco. Inoltre, hanno documentato la presenza di un coltello a serramanico ritrovato il mattino seguente, insieme a siringhe e bottiglie di birra abbandonate, descrivendo la scena come “spettrale e da paura”.

 

La risposta dell’assessore Fabrizio Croce non si è fatta attendere. Croce, titolare delle deleghe al Turismo, Spettacolo dal Vivo ed Economia della Notte, ha difeso l’evento, criticando la narrazione fatta dall’opposizione: «La Street Parade, oggetto delle critiche, è parte integrante del programma del Festival Al Ponte, giunto alla sua ottava edizione e organizzato da associazioni locali». Croce ha specificato che l’evento si è svolto nel rispetto delle normative, dalle 17:00 alle 23:55, sotto la supervisione delle forze dell’ordine e con l’ausilio di vigilanza privata: «L’evento si è svolto nel pieno rispetto delle autorizzazioni e delle indicazioni ricevute», ha dichiarato.

Croce ha inoltre sottolineato che la manifestazione è stata inaugurata alla presenza di esponenti politici di diverse forze, tra cui il consigliere di Fratelli d’Italia Paolo Befani e l’assessore regionale della Lega Enrico Melasecche. «Non possiamo permettere che un singolo episodio venga utilizzato per dipingere Perugia come un “centro sociale a cielo aperto”, posto che non ci riconosciamo in un’accezione pregiudizialmente negativa del “centro sociale”», ha aggiunto Croce, criticando quella che ha definito una “ricostruzione falsata dei fatti”.

L’assessore ha ribadito l’impegno dell’amministrazione nel garantire la sicurezza durante gli eventi: «Il cantiere lato chiesa era totalmente transennato e presidiato da personale di sicurezza, e le bottiglie di vetro rinvenute non appartenevano all’organizzazione, a cui era stata interdetta la vendita del vetro». Croce ha concluso difendendo il valore culturale dell’evento: «Perugia è una città che promuove la cultura, il divertimento e la socializzazione in modo responsabile. Non possiamo permettere che le strumentalizzazioni soffochino la vitalità culturale e sociale della nostra comunità».

 

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