La tragedia avvenuta nella piscina comunale di Marsciano il 10 agosto scorso, in cui ha perso la vita il 32enne Amin Touaf, ha portato all’indagine per omicidio colposo di due bagnini di turno quel pomeriggio. La procura della Repubblica di Spoleto, con il pm Vincenzo Ferrigno a capo delle indagini, ha avviato una serie di accertamenti, tra cui l’autopsia affidata al medico legale Eleonora Mezzetti. Prima di eseguire l’autopsia, il pubblico ministero ha richiesto un esame TAC total body sulla salma della vittima, eseguito dalla radiologa Sara Riccioni del Santa Maria della Misericordia.

Un filmato di circa sei minuti, che riprende l’uomo mentre affonda in acqua, è stato sequestrato e sarà analizzato per chiarire le circostanze della morte. Gli accertamenti dovranno stabilire se Amin Touaf sia deceduto a causa di un malore o se sia annegato, valutando possibili negligenze o omissioni durante il soccorso. In base alle prime ricostruzioni, sarebbe stato un bagnante a notare l’uomo disteso sul fondo della piscina. I bagnini sono intervenuti tirandolo fuori dall’acqua e tentando le manovre di rianimazione, incluso l’uso di un defibrillatore. Nonostante questi tentativi, e l’arrivo tempestivo dei paramedici del 118 e dell’elisoccorso, l’uomo è stato dichiarato morto poco dopo.

I due bagnini indagati sono difesi dagli avvocati Giuliano Bellucci e Antonio Cozza, mentre la moglie e il figlio di pochi mesi di Amin Touaf, in qualità di parti offese, sono assistiti dai legali Donatella Donati e Romina Fontetrosciani. La procura di Spoleto ha sottolineato che l’indagine nei confronti dei bagnini è un “atto dovuto”, necessario per proseguire con gli accertamenti in corso.