“Secondo le destre, il trasporto pubblico locale in Umbria è in grande salute e sono imminenti nuovi investimenti”. Così in una nota Emma Pavanelli, deputata del Movimento 5 Stelle. Tuttavia, la realtà, secondo Pavanelli, è ben diversa: negli ultimi anni, l’Umbria ha subito un netto taglio delle corse senza investimenti in innovazione, lasciando la regione con un alto utilizzo di auto pro-capite. Solo a Perugia, l’80% degli spostamenti avviene in auto.
Pavanelli ha criticato anche il trasporto ferroviario, definendolo “inesistente”. “Se l’unico frecciarossa a disposizione – il Perugia-Torino – è un successo, perché non implementarlo?”, ha chiesto. Ha suggerito inoltre di potenziare i due Freccia Argento Ravenna-Roma che fermano a Foligno, Spoleto e Terni.
L’Umbria rimane fuori dalla rete infrastrutturale nazionale, e la soluzione proposta dalle destre, una stazione per l’alta velocità in Toscana, è stata definita da Pavanelli come una falsa opportunità. Ha anche criticato il voto del centrodestra in Parlamento sull’autonomia differenziata, che trasferirebbe le competenze delle infrastrutture alle Regioni, sottolineando che la Toscana non sembra concorde con i progetti dell’assessore Melasecche.
“Le destre si autoeloggiano per aver migliorato il trasporto pubblico che di fatto nella nostra regione non esiste”, ha affermato Pavanelli. Ha denunciato l’abbandono dei pendolari, le alte tariffe per gli studenti e le difficoltà dei turisti nel raggiungere l’Umbria. “Hanno avuto cinque anni per migliorare la situazione e non lo hanno fatto”, ha concluso, affermando che i vuoti annunci di fine legislatura sono inaccettabili.