Il pubblico ministero Mara Pucci ha avanzato una richiesta di condanna a cinque anni di carcere, con rito abbreviato, per un uomo napoletano di 47 anni. L’uomo è accusato di violenza sessuale, molestie e stalking nei confronti di una collega di lavoro. Secondo la ricostruzione della Procura, l’imputato avrebbe abusato della sua posizione di autorità all’interno dell’azienda di moda per costringere la vittima a subire atti sessuali contro la sua volontà, molestandola anche per finalità sessuali.
I fatti contestati risalgono al periodo tra il 2016 e il 2021 e si sono verificati a Corciano. La Procura sostiene che l’uomo, dopo essere stato licenziato, abbia attirato la vittima nei “locali caldaia isolati e rumorosi” e l’abbia costretta, con forza, a subire un tentativo di bacio contro la sua volontà. La giovane, spaventata e piangente, ha denunciato l’accaduto a una collega, al marito e ai dirigenti aziendali, che hanno prontamente avviato un procedimento disciplinare culminato con il licenziamento senza preavviso dell’uomo.
Fatti più datati emergono dall’accusa
Dalla lettura del capo di imputazione emergono fatti ancora più datati. L’imputato avrebbe inviato messaggi WhatsApp a sfondo sessuale e fatto pesanti avances alla collega, la quale, stanca delle sue attenzioni indesiderate, aveva chiesto e ottenuto di modificare i turni di lavoro per evitare di restare sola con lui.
Nel dicembre 2019, l’uomo avrebbe afferrato la giovane con un pretesto, trascinandola nel seminterrato. Lì, avrebbe cercato di convincerla a lasciarsi andare, toccandola ai fianchi e al seno, stringendola energicamente e, dopo averla buttata a terra, salendo sopra di lei per toccarla nuovamente e baciarla sul collo, tentando di slacciarle i pantaloni.
La persona offesa è assistita dall’avvocato Delfo Berretti e ha fornito dettagli inquietanti che supportano le accuse della Procura. Il caso rappresenta un grave esempio di abuso di potere e violenza sul posto di lavoro, e la richiesta di condanna a cinque anni di carcere riflette la gravità dei crimini imputati all’uomo.
