Emergenza caldo, Cgil e Inca: “Ecco i consigli per i lavoratori”

All'evento hanno partecipato Augusto Paolucci della segreteria provinciale Cgil Perugia, Roberto Panico coordinatore regionale Inca Cgil Umbria, Fabio Manca coordinatore area medica Inca Cgil nazionale, Sara Palazzoli del collegio di presidenza dell’Inca Cgil nazionale e Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia.

Il caldo torrido che sta colpendo la nostra regione rappresenta un rischio significativo per la salute e la sicurezza dei lavoratori in molti settori. Questo problema non riguarda solo l’edilizia e l’agricoltura, ma anche l’industria, dove i capannoni scarsamente climatizzati diventano luoghi pericolosi e insalubri.

Le temperature elevate sono un grave rischio per i lavoratori, e questo è stato il tema principale dell’incontro organizzato da Cgil Perugia e Inca Cgil, tenutosi venerdì 12 luglio. All’evento hanno partecipato Augusto Paolucci della segreteria provinciale Cgil Perugia, Roberto Panico coordinatore regionale Inca Cgil Umbria, Fabio Manca coordinatore area medica Inca Cgil nazionale, Sara Palazzoli del collegio di presidenza dell’Inca Cgil nazionale e Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia.

Secondo la Cgil, ci sono due principali strategie per contrastare gli infortuni legati al caldo: adattamento e mitigazione. Le azioni di adattamento includono il cambiamento degli orari di lavoro durante i periodi di caldo intenso e l’attivazione della cassa integrazione quando la temperatura supera i 34 gradi. D’altra parte, la mitigazione consiste in azioni preventive a lungo termine, come approcci urbanistici e progettazioni industriali che tengano conto dei cambiamenti climatici.

Le aree industriali, note per essere le più calde delle città, richiedono interventi innovativi per mitigare gli effetti climatici. È cruciale, inoltre, che i lavoratori siano consapevoli del fatto che il colpo di calore è un infortunio sul lavoro. Gli esperti dell’Inca hanno sottolineato che i sintomi dello stress termico non devono essere sottovalutati: “Se si accusano i sintomi dello stress termico, bisogna subito fermarsi, andare al Pronto Soccorso e denunciare l’infortunio”. Questo è essenziale poiché il colpo di calore può avere conseguenze a lungo termine e richiede una giusta tutela attraverso il patronato.

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