Lei difende la madre, il padre le spacca naso e denti: ora non può più masticare

Inizialmente condannato a 8 mesi di reclusione, 200 euro di multa e a 10.000 euro di provvisionale nei confronti di ex moglie e figlia, in appello è stato assolto dai giudici di secondo grado dalle accuse di violenza privata ed elusione di provvedimento

Una brutta storia di violenza domestica, di quelle che purtroppo ogni tanto riaffiorano anche in Umbria. La vicenda, che in questi giorni è arrivata al tribunale di Perugia è raccontata al 2017. Vittima una figlia a cui il padre, oggi 70 anni a preso a pugni in faccia alla figlia, oggi 48 anni,causandole danni permanenti alla masticazione e al setto nasale. La racconta Il Messaggero.

La figlia, dal 2017, non può più masticare normalmente a causa di quella botta ricevuta dal padre. Sebbene non le abbia letteralmente “buttato giù i denti”, la violenza subita ha provocato la necrosi degli incisivi e una deviazione del setto nasale. Danni permanenti che ora le impediscono, di fatto, di masticare. Motivo dell’aggressione paterna: aver difeso la madre a cui era stato impedito l’accesso ad alcune stanze dell’ex casa coniugale.

La situazione è precipitata quando madre e figlia, ormai residenti altrove, sono tornate nella loro vecchia casa e hanno trovato le porte chiuse a chiave. Solo la stanza che il giudice aveva lasciato a disposizione dell’ex moglie nella sentenza di separazione era accessibile.

L’uomo aveva cambiato le serrature a tre locali della vecchia abitazione di famiglia, come stabilito dalla sentenza di separazione. Inizialmente condannato a 8 mesi di reclusione, 200 euro di multa e a 10.000 euro di provvisionale nei confronti di ex moglie e figlia, in appello è stato assolto dai giudici di secondo grado dalle accuse di violenza privata ed elusione di provvedimento del giudice. Tuttavia, le profonde tensioni familiari rimangono irrisolte.

La decisione dei giudici, che ha tenuto conto della chiamata al fabbro per cambiare le chiavi, solleva interrogativi sulla gestione di situazioni così delicate. La casa, con porte nuove e serrature cambiate, è diventata il simbolo di una famiglia divisa e ferita.

Restano in piedi le accuse di lesioni, che coinvolgono tutti  e tre i protagonisti. L’uomo ha riportato un arrossamento dell’occhio e escoriazioni su tronco e arti, guaribili in quattro giorni. La ex moglie ha subito una contusione alla regione frontale e all’orbita destra, una contusione alla piramide nasale e un piccolo distacco lamellare alla base della falange media del terzo dito, con una prognosi di 25 giorni. La figlia, oggi quarantottenne, ha avuto la peggio: i pugni ricevuti al volto, in particolare allo zigomo sinistro, hanno causato contusioni, una minima infrazione delle ossa nasali e soprattutto come detto una sublussazione degli incisivi superiori.

Per queste lesioni, tutti e tre sono ancora sotto processo davanti al giudice Loretta Internò. L’uomo, deve difendersi anche dall’aggravante di aver agito in danno della figlia. Nel frattempo, la ex moglie ha già proposto ricorso in Cassazione contro l’assoluzione per la storia delle serrature.

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