Carriere “alias” nelle università umbre, ma non per l’Adisu: associazioni studentesche in rivolta

Coordinamento Link e Sinistra Universitaria: "Discriminazione ed esclusione". Critiche anche dal garante degli studenti. L'Adisu risponde: "Non sono gesti a garantire tutele"

L’Università per Stranieri di Perugia ha deciso di seguire l’esempio dell’Università degli Studi di Perugia approvando l’istituzione delle carriere alias, un passo significativo verso l’inclusione e il rispetto dei diritti della comunità LGBTQIA+. Non la pensa così l’Agenzia per il Diritto allo Studio Universitario (ADiSU), struttura regionale, che ha deciso di non adottare questa misura, non esponendo alcuna nemmeno alcuna bandiera lGBT in occasione del Pride, come invece hanno fatto i due atenei. La questione  è diventata motivo di scontro, scatenando le ire delle organizzazioni studentesche.

Secondo il Coordinamento Universitario Link, questa è solo l’ultima “mancanza istituzionale” di una serie di decisioni che non considerano le esigenze della comunità LGBTQIA+. La scelta dell’ADiSU di non riconoscere le carriere alias e di non esporre bandiere arcobaleno è vista come un atto di esclusione. Nicola Cardinali, coordinatore di Link, spiega: “Pensiamo sia necessaria un’Università della Cura, libera da ogni discriminazione e attenta ai bisogni delle persone tutte che la attraversano.”

Il direttore dell’ADiSU risponde a sua volta: “non sono i gesti simbolici a garantire pari diritti,” una giustificazione che gli studenti considerano debole. Cardinali ha sottolineato che la bandiera arcobaleno sarebbe stata un chiaro segnale di inclusione in un periodo difficile per le persone queer, e ha ribadito che la carriera alias è una misura minima di rispetto e civiltà.

Nicholas Radicchi, coordinatore della Sinistra Universitaria UDU Perugia, loda invece il lavoro dei rappresentanti che hanno portato alla decisione dell’Università per Stranieri di adottare le carriere alias e critica a sua volta l’ADiSU per non aver seguito l’esempio, evidenziando coma la mancata istituzione della carriera alias esponga gli studenti a “potenziali discriminazioni, dolorosi outing e grandi disagi”.

Nicoletta Schembari, Garante degli Studenti ADiSU Umbria, ha espresso il suo disappunto per la decisione dell’ADiSU di non esporre bandiere per la settimana del pride e di non riconoscere le carriere alias. “Finendo così per prendere la decisione più netta e divisiva di tutte, invisibilizzando i diritti e le necessità di una parte della comunità studentesca,” ha affermato Schembari.

Le associazioni studentesche promettono di continuare a lottare per i diritti degli studenti LGBTQIA+, fino a quando ogni diritto non sarà garantito. “Continueremo a dar voce alle esigenze degli studenti e delle studentesse che rappresentiamo,” concludono i rappresentanti UdU.

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