Nel maggio 2024, il settore imprenditoriale in Umbria ha registrato un significativo aumento delle assunzioni, raggiungendo le 5.380 unità, segnando un incremento del 7,2% rispetto alle 5.020 del 2023. Questo tasso di crescita si è dimostrato superiore sia alla media nazionale, che si attesta al 5,8%, sia a quella del Centro, che è del 3,3%. È da notare, inoltre, un lieve calo nelle Marche, l’unica regione italiana a mostrare un decremento.
Tuttavia, analizzando il periodo da maggio a luglio 2024, si osserva una contrazione nelle assunzioni umbre, con una diminuzione di 70 posizioni rispetto allo stesso intervallo del 2023. Questo trend negativo è condiviso anche da Emilia-Romagna, Veneto e Marche, con rispettive riduzioni di 3.730, 2.740 e 70 posti.
In dettaglio, a maggio 2024 l’Umbria ha visto una crescita nelle assunzioni nel settore industriale, con 2.150 nuovi posti di lavoro, di cui il 35,8%, ovvero 770, nelle costruzioni. Il settore dei servizi ha registrato 3.230 nuove posizioni, con un aumento di 190 rispetto all’anno precedente, nonostante un calo di 180 posizioni nel trimestre maggio-luglio.
Per quanto riguarda le previsioni di assunzione, a maggio, il 15% delle imprese umbre ha pianificato nuovi inserimenti. Un elevato 54,7% delle posizioni aperte è stato considerato di difficile reperimento, posizionando l’Umbria al secondo posto a livello nazionale dopo la Valle d’Aosta per questa specifica difficoltà.
Dai dati del sistema informativo Excelsior, gestito da Unioncamere-Anpal, emerge che il 24% delle posizioni previste per maggio prevedeva contratti a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre il 76% erano contratti a termine. La maggior parte delle assunzioni si è concentrata nel settore dei servizi e nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Solo l’11% delle posizioni era destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, una percentuale inferiore alla media nazionale del 16%.
Inoltre, il 55% delle imprese ha previsto difficoltà nel trovare i profili desiderati. Circa il 34% delle nuove assunzioni ha coinvolto giovani sotto i 30 anni e il 20% del personale assunto era di origine immigrata, in linea con la media nazionale.
In conclusione, nonostante la crescente sfida nel reperire professionalità qualificate e una bassa percentuale di laureati tra i nuovi assunti, il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni, ha espresso ottimismo per i mesi estivi, anticipando un possibile miglioramento rispetto alle attuali previsioni.