Un appello per la pulizia dell’Edicola cucina di Porta Pesa a Perugia è stato lanciato dopo che l’edicola è stata ricoperta di manifesti a favore di Julian Assange. L’iniziativa, andata in scena venerdì,  fa parte della campagna nazionale per la liberazione del fondatore di WikiLeaks e ha sollevato critiche durante l’ultimo Festival del Giornalismo.

L’azione degli attivisti ha visto  l’apposizione di finte prime pagine del quotidiano Libero, lungo tutto il perimetro dell’esercizio commerciale, trasformando l’edicola in un simbolo del movimento per la libertà di stampa. Il progetto ‘Liberi edizioni’, organizzato nell’ambito del flash mob, mira a sollevare la consapevolezza su questioni di libertà di stampa e sui giornalisti a rischio, temi che, secondo il direttore artistico e editoriale Nicola Angrisano, sono stati trascurati dal festival.

Il titolare dell’edicola si è ovviamente detto sorpreso ed ha spiegato che non era a conoscenza dell’iniziativa, sulla quale peraltro non si è pronunciato. Certo è che molti cittadini hanno protestato per l’uso che è stato fatto dell’edicola stessa, che ora dovrà essere ripulita.

L’evento ha messo in luce la tensione tra l’uso dello spazio pubblico per fini di protesta e la necessità di mantenere l’ordine e il decoro nelle aree urbane. Mentre l’iniziativa ha avuto un impatto visivo significativo, essa ha anche sollevato interrogativi sulla gestione degli spazi pubblici e sul ruolo delle attività commerciali in contesti di mobilitazione socia