Un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Perugia ha portato al sequestro di beni immobili per un valore di circa 1,5 milioni di euro a Gualdo Tadino, a seguito di presunte irregolarità in un’asta pubblica per la vendita di immobili pignorati. L’inchiesta, diretta dal procuratore Raffaele Cantone, ha evidenziato un complesso sistema di riciclaggio dietro la riappropriazione degli immobili da parte del soggetto originariamente destinatario del pignoramento.
Le indagini hanno svelato che gli immobili, oggetto di pignoramento, sono stati riacquistati attraverso una società a responsabilità limitata semplificata (Srls) con sede a Torgiano, istituita soltanto 23 giorni prima dell’asta. Tra i soci figurano il genero dell’esecutato e una società estera basata nella Repubblica Slovacca, quest’ultima legata direttamente all’individuo pignorato.
Il meccanismo di riciclaggio delineato dalle autorità comprende il trasferimento di fondi in Slovacchia, sui conti della società di Bratislava amministrata dall’indagato principale, per poi farli rientrare in Italia attraverso la società di Torgiano. Questo intricato schema ha permesso al soggetto esecutato di reinvestire i proventi di evasione fiscale, accumulati dal 2013 al 2018, nell’acquisto degli immobili precedentemente pignorati, ostacolando così l’identificazione della loro origine illecita.
La Guardia di Finanza di Gubbio aveva già emesso un sequestro preventivo nel 2020 nei confronti del principale indagato, sequestro che non era stato eseguito a causa dell’impossibilità di rinvenire denaro o beni riconducibili all’individuo.