Giornalismo in lutto: è morto Enzo D’Orsi, perugino e folignate d’adozione

A lungo capo della redazione torinese del Corriere dello Sport, era cresciuto nella città della Quintana. Non ci saranno funerali, sarà tumulato nella cappella di famiglia a Belfiore,

L’Umbria, ma in particolare Perugia e Foligno, piangono Enzo D’Orsi, giornalista foggiano di nascita, ma perugino acquisito, cresciuto a Foligno e ormai da anni di stanza a Saluzzo in provincia di Cuneo. D’Orsi è morto 71 anni nella mattina di sabato 30 Marzo, nella sua casa di Saluzzo, dopo una malattia.

Mosse i primi passi a Foligno al Messaggero, poi alla redazione napoletana di Paese Sera. Grande appassionato del calcio inglese, in particolare del Manchester United di Bobby Cherlton, è stata una firma storica del Corriere dello Sport per 21 anni come inviato e capo della redazione torinese. Considerato il vero ideatore della Supercoppa Italiana, D’Orsi ha lavorato anche per Leggo e il settimanale Rigore, è stato corrispondente de L’Equipe e France Football,

Ha raccontato quattro Mondiali e cinque Europei e fu il primo a scrivere del sistema Moggi, anticipando il più grande scandalo della storia del calcio italiano.  Il figlio Jacopo, oggi vicecaposervizio dello sport a La Stampa, ha anch’egli mosso i primi passi in Umbria con l’agenzia Infopress alla redazione sportiva de Il Giornale dell’Umbria. Oltre a Jacopo lascia la moglie Maria Paola, gli altri due figli Ludovico e Niccolò – cinque nipoti e un enorme vuoto in tutti noi che facciamo questo mestiere. Non ci saranno funerali, Enzo D’Orsi sarà tumulato nella cappella di famiglia a Belfiore, frazione di Foligno.

 

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