Chiesta dalla Procura di Perugia l’assoluzione dall’accusa di associazione per delinquere per l’ex presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e per l’allora sottosegretario all’interno Giampiero Bocci per la vicenda dei concorsi alla sanità che portò alla fine della legislatura. Per entrambi è in corso il processo per la presunta manipolazione di concorsi banditi dall’Azienda ospedaliera di Perugia e dall’Usl Umbria 1.
I fatti contestati vanno dall’inizio del 2018 alla metà di aprile 2019 e in seguito all’indagine Marini si dimise. I pm Formisano e Abbritti, hanno fomulato questa richiesta in aula durante il terzo giorno della requisitoria che dovrebbe terminare domani.Oltre trenta le persone indagate nell’ambito della stessa indagine, tra le quali l’allora assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini,
I pubblici ministeri hanno accusato Marini, Barberini, Bocci, Duca e Valorosi di avere creato “una vera e propria rete di sistema attraverso cui condizionavano gran parte dei concorsi pubblici gestiti gestiti dall’Azienda ospedaliera di Perugia e da altre aziende sanitarie umbre”. Nella requisitoria i pm hanno anche chiesto l’assoluzione di Bocci dall’accusa di avere rivelato alcuni particolari dell’indagine. Tutti gli imputati hanno sempre rivendicato la correttezza del loro operato.
Parlando con l’Ansa, l’avvocato della Marini Nicola Pepe ha sottolineato che la Procura ha tenuto conto delle risultanze dibattimentali “che hanno comprovato la totale estraneità della mia assistita a qualsiasi tipo di contesto associativo e a qualsiasi tipo di condotta suscettibile di rilievo penale”. Marini, aggiunge Pepe, “ha sempre conformato il proprio operato ai principi del superiore interesse pubblico e a salvaguardia della sanità regionale”.