Accessi illegali a banche dati, Procura Generale indaga su rapporti Pm-giornalisti

Sottani: "L'attività di vigilanza sui rapporti con gli organi di informazione dei Procuratori del distretto impone di verificare il corretto bilanciamento"

Il procuratore generale Sergio Sottani ha preso posizione riguardo alla delicata questione del “dossieraggio”, un’inchiesta ora di competenza della Procura di Perugia che ha sollevato interrogativi sui legami tra i media e l’autorità giudiziaria. Attraverso una nota ufficiale, Sottani ha sottolineato l’impegno dell’istituzione che rappresenta nel sorvegliare le attività dei magistrati, allo scopo di garantire la trasparenza e l’integrità delle indagini in corso.

La vicenda è emersa quando alcuni articoli di stampa hanno riportato conversazioni avvenute all’interno della Procura della Repubblica di Perugia, coinvolgendo un funzionario di cancelleria ora sotto inchiesta per accesso abusivo a sistema informatico e vari magistrati. “In questa circostanza, come in passato, questo Procuratore Generale ha attivato le proprie funzioni di sorveglianza… per acquisire ogni elemento utile”, ha affermato Sottani, evidenziando l’impegno a far luce sui fatti segnalati.

L’inchiesta tocca nodi preoccupanti, tra cui l’accesso abusivo a database sensibili, quali quelli dell’antimafia, delle forze di polizia e dell’Agenzia delle Entrate, con oltre 50mila file scaricati di cui solo per una parte si conosce il contenuto. La gravità dei fatti ha portato a una richiesta congiunta di audizione da parte del Procuratore della Repubblica di Perugia e del Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, come sottolineato da Raffaele Cantone in Commissione Antimafia.

Il bilanciamento tra il diritto dell’opinione pubblica ad essere informata e il rispetto della presunzione di innocenza emerge come tema centrale. “L’attività di vigilanza sui rapporti con gli organi di informazione dei Procuratori del distretto impone di verificare il corretto bilanciamento”, ha precisato Sottani, affrontando la sfida di mantenere una comunicazione giudiziosa e responsabile durante le indagini.

Nell’ambito dell’inchiesta, sono sotto esame anche le posizioni di alcuni giornalisti, indagati per capire se abbiano sollecitato informazioni o se siano stati semplicemente destinatari di file riservati. La questione solleva riflessioni profonde sul ruolo dei media nell’accesso e nella diffusione di informazioni delicate, e sulle responsabilità condivise nel preservare l’integrità della giustizia.

Sottani conclude sottolineando l’impegno a evitare “attacchi strumentali alla funzione giudiziaria” e a segnalare “eventuali anomalie comportamentali” nel rispetto delle proprie attribuzioni, in un equilibrio continuo tra diritto all’informazione e tutela del processo giudiziario. La vicenda del dossieraggio a Perugia continua così a rappresentare un caso emblematico della tensione tra libertà di stampa e le esigenze di un’indagine equa e rispettosa dei principi di giustizia.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

L’uomo, ricercato dal 2014, è stato fermato grazie a un'accurata attività investigativa coordinata tra Italia...
Il procuratore generale incontra la Commissione d’inchiesta e avverte: il fenomeno criminale esiste, anche se...
Procura di Perugia
Catturato dopo una lunga fuga tra Albania, Regno Unito e Spagna: dovrà scontare oltre sei...

Altre notizie