L‘avvocato Stefano Migliorelli ha avanzato richiesta di una valutazione psichiatrica per l’animatore trentatreenne originario delle Marche, attualmente sotto accusa per aver abusato sessualmente di una bambina di sei anni. L’incidente in questione è avvenuto in un campeggio sul lago Trasimeno, dove la vittima soggiornava con la famiglia durante le vacanze di Ferragosto.
All’avvio del processo, davanti al collegio giudicante presieduto da Carla Giangamboni, sono state presentate le prove e i genitori della minore hanno ufficialmente assunto il ruolo di parte civile. L’imputato, che si trova in custodia preventiva presso il carcere di Pesaro, ha partecipato all’udienza.
Questo non è il primo procedimento legale per l’imputato, già condannato a sei anni per reati simili nelle Marche, dove è stato considerato semi infermo di mente. Migliorelli ha sottolineato che la richiesta di perizia psichiatrica non mira a ottenere riduzioni di pena per il suo cliente, evidenziando che, in caso contrario, avrebbe optato per una procedura di giudizio abbreviato.
L’avvocato ha espresso l’intenzione di ottenere il trasferimento del suo assistito presso l’istituto di Milano Bollate, noto per l’Unità di trattamento intensificato diretta dal dottor Paolo Giulini, specializzata nel supporto a persone condannate per reati sessuali. Secondo Migliorelli, questo trasferimento permetterebbe un intervento terapeutico più efficace, potenzialmente capace di “salvare” l’imputato.
Migliorelli ha manifestato preoccupazione per l’elevato numero di reati sessuali e ha criticato il sistema carcerario attuale per l’incapacità di fornire un recupero adeguato agli autori di tali delitti, sottolineando come spesso, al momento del rilascio, questi individui possano presentare condizioni psicologiche peggiorate.