Un uomo, la cui unica attività nota è lo spaccio di droga, ha visto respinto il suo ricorso al Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria contro la revoca del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo. Il provvedimento di revoca è stato emesso dal Questore di Terni per motivi di sicurezza pubblica, in relazione a una condanna a due anni per detenzione di stupefacenti a fini di vendita, l’associazione con individui con precedenti penali o di polizia e l’assenza di attività lavorative lecite per almeno tre anni.
Secondo quanto riportato dai giudici amministrativi, il ricorrente afferma di essersi trasferito in Francia, dove avrebbe lavorato nel 2021 e nel 2022, ma non ha fornito prove del suo soggiorno in Italia né della comunicazione del suo trasferimento. La revoca del permesso di soggiorno è stata giustificata dal giudizio di pericolosità sociale dello straniero, tenendo conto non solo della condanna precedente, ma anche della durata del soggiorno in Italia e dell’integrazione sociale, familiare e lavorativa.
Secondo quanto emerso, il ricorrente è stato trovato in possesso di 110 grammi di eroina, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento della droga. Nonostante abbia legami famigliari in Italia, non risultava aver svolto alcuna attività lavorativa nel paese per circa tre anni prima della revoca del permesso di soggiorno.
Il Tribunale amministrativo ha quindi respinto il ricorso confermando la revoca del permesso di soggiorno.