Nel contesto di un tragico incidente sul lavoro, la Procura sta conducendo indagini per fare chiarezza sulla morte di Andrea Serpericci, avvenuta l’11 gennaio durante lavori di riparazione fognaria. Due persone sono al centro dell’inchiesta: il datore di lavoro e un collega dell’operaio deceduto. Gli avvocati Francesco Cinque, Alessandro Bartolo Ciancaleoni, Francesco Falcinelli e Diego Ruggeri rappresentano le difese.
L’incidente, verificatosi in un cantiere, è ora oggetto di approfonditi accertamenti tecnici ordinati dal sostituto procuratore Gennari Iannarone. L’attenzione è focalizzata sulle circostanze che hanno portato al crollo del terreno, causando la morte di Serpericci. I dettagli chiave comprendono la profondità dello scavo e le condizioni di lavoro al momento dell’accaduto. La Procura punta a stabilire se le normative di sicurezza sul lavoro siano state rispettate.
Gli interrogativi si concentrano sul perché Serpericci si trovava in uno scavo profondo circa settanta centimetri e quali siano state le cause dello smottamento che lo ha sepolto. Si indaga anche sulla possibile correlazione tra il crollo e la posizione o i movimenti del mezzo escavatore presente in loco. I colleghi di Serpericci hanno prontamente tentato un soccorso, ma, nonostante fosse ancora vivo al momento dell’estrazione, l’operaio è deceduto a causa dei traumi subiti.
L’ingegnere Massimo Gialletti, nominato consulente tecnico il 24 gennaio, ha il compito di analizzare la natura dei lavori, lo stato del terreno e l’organizzazione del cantiere. Questi accertamenti sono cruciali per determinare le responsabilità nel rispetto delle norme di sicurezza. Le indagini in corso sono fondamentali per fare luce su questo tragico evento e per garantire che simili incidenti non si ripetano in futuro.